Il Lago artificiale del Cixerri e il suo prezioso tesoro
La riduzione dell'afflusso di acqua ha riportato alla luce una strada antica, ascrivibile all'Impero romano
Di laghi naturali, la Sardegna ne ha davvero pochi e gli altri artificiali sono dei bacini realizzati per risolvere l’annoso problema idrico presente sull’Isola.
Il lago del Cixerri è uno di questi ed è stato ricavato attraverso lo sbarramento del fiume che porta lo stesso nome e che ha consentito la conservazione di 25 milioni di metri cubi di acqua. Il Cixerri è un fiume di 75 chilometri che diviene affluente del Rio Mannu e termina la sua corsa in prossimità di Cagliari in uno stagno che prende il nome di Santa Gilla.
Come detto, le acque del bacino imbrifero sono utilizzate come risorsa idrica per molte industrie presenti dal momento che non sono potabili e vengono sfruttate anche per l’irrigazione ma solo dopo la loro depurazione. Se queste sono informazioni che sono facilmente recuperabili, in molti non sanno che recentemente, essendosi abbassato il livello del lago a causa di un ridotto afflusso di acque del fiume Cixerri, è stata scoperto quasi 500 metri di un’antica strada romana: presumibilmente si tratta della Karalis Sulcos, realizzata con ghiaia e ciottolo di piccole dimensioni che è risultata in perfetto stato di conservazione.
Nel periodo in cui regnava l’imperatore Caracalla (211-217 d.C.) furono indicate quattro strade presenti in Sardegna tra le quali la Karalibus Turrin, la Karales Olbia che seguiva la parte orientale dell’isola, la Karales Nora e la Karalis Sulcos che arrivava fino al Campidano superando il Flumini Mannu a Decimomannu con un imponente ponte a tredici arcate di cui ne rimangono solo tre. Guadagnato il ponte, il percorso era indirizzato verso quella che era la regione di Bascu S’Arbu presso Uta e Sa Perda Bianca continuando poi dove ora si trova la diga sul Cixerri.
E’ proprio qui che è emersa l’antica strada e che ha consentito di tornare indietro di quasi duemila anni.