Il Ponte romano di Bingia Manna sul rio Mannu
il Ponte romano di Decimomannu, costruito in epoca augustea per collegare Cagliari a Sulci, era lungo 160 metri in origine. Attualmente restano solo tre arcate e un tratto di selciato riportato alla luce dai recenti scavi archeologici degli anni Novanta
Tra le vestigia che circondano l’abitato di Decimomannu, una delle più
ragguardevoli è il Ponte romano sul
rio Mannu in località Bingia Manna,
nei pressi della Statale 130, costruito per collegare Cagliari e Sulci. Attualmente sono visibili solo tre arcate delle tredici originarie per
una lunghezza complessiva di circa trentasei metri, una misura notevole ma di
gran lunga inferiore a quella che doveva essere. Inoltre rimane un tratto di
circa novanta metri dell’antica strada di accesso, in buono stato di
conservazione ma seminascosta dalla vegetazione. L’opera è costituita di conci
squadrati di pietra calcarea e, su una delle arcate, è chiaramente visibile un sarcofago
incastonato.
Il Ponte romanofu costruito in epoca augustea, ma la prima attestazione scritta della sua
esistenza si trova nella "In Sardiniae Chorographiam” di Giovanni Francesco
Fara, risalente al Cinquecento. Nell’Ottocento, Vittorio Angius ne parla come di un manufatto imponente lungo 160
metri ma di qualità non eccelsa che, temeva, sarebbe collassato in breve tempo.
Nonostante le previsioni pessimistiche dello storico cagliaritano, il ponte fu
comunque in servizio fino all’inizio del secolo scorso, quando soccombette all’incuria.
Recentemente, l’importanza storica e artistica dell’opera hanno spinto a un
progressivo recupero: i primi scavi
archeologici con conseguente restauro risalgono all’estate del 1995, seguiti
nel 1999 da altre perlustrazioni lungo l’argine del rio Flumineddu. Attualmente
il manufatto si presenta in condizioni piuttosto buone, sebbene sia auspicabile
una sua ulteriore valorizzazione in senso turistico.