Santa Greca, giovane martire e santa di Decimomannu
Santa Greca fu una giovane cristiana martoriata con dei chiodi e decapitata per via della sua fede religiosa nel 304. Oggetto di un culto attestato fin dal Trecento, i suoi resti vennero ritrovati nel 1633 in una cassa di pietra sotto il pavimento della locale chiesa e in parte trasferiti a Cagliari
Tra le personalità vissute a Decimomannu troviamo Santa
Greca, una cristiana vissuta alla fine del terzo secolo, martirizzata dall’imperatore
Diocleziano e oggi venerata dai cattolici. L’unica fonte scritta su di lei è la
lapide, databile al V secolo e riscoperta solo nel 1560, dove è inciso che in
quel luogo è seppellita una ragazza di nome Greca vissuta vent'anni, due mesi e
diciannove giorni. Poiché la data di morte è il 21 gennaio 304, ne consegue che
la giovane nacque il 12 ottobre 284.
Le notizie certe sulla sua vita sono molto poche e si
intrecciano inevitabilmente con la tradizione: pare che la giovane fosse
originaria di Decimomannu e che fosse stata arrestata per la sua fede cristiana,
venendo torturata, frustata e martoriata
con dei chiodi per convincerla ad abiurare, prima di essere decapitata.
Episodi cruenti del genere erano molto comuni prima che il cristianesimo
venisse legalizzato grazie all’Editto di Costantino del 313.
È certo che il culto della santa fosse già praticato nel
Trecento: in un documento del 1413 si fa infatti riferimento al "monasterio et ecclesiae sanctae Grecae martyris in
villa de Decimo”, mentre nel 1618 l’arcivescovo di Cagliari inserì una
festività in onore di Greca nel calendario liturgico. Il 1633 fu l’anno in cui
vennero ritrovati i resti attribuiti alla santa, conservati in una cassa in pietra coperta da lastroni, che
furono divisi tra il duomo di Cagliari e la parrocchiale di Decimomannu. Il 31
maggio 2016 l’Arcivescovo Metropolita di
Cagliari ha innalzato la locale chiesa a Santuario di Santa Greca Vergine e Martire di Decimomannu.